Fc Matera - Chi sale e chi scende: Minnocci la sorpresa di giornata, Brahja si conferma al top. Anche le fasce funzionano bene
Una partita completamente condizionata dalle decisioni arbitrali che penalizza oltremisura un Matera che anche in dieci contro undici dimostra il proprio valore. Nonostante la prima sconfitta stagionale, la squadra di Ciullo esce dal campo a testa altissima, dimostrando che può dire la sua fino alla fine della stagione. Il tutto al termine di una prova molto positiva. Per questo, andiamo a vedere chi ha fatto meglio e peggio nel match di ieri.
Chi sale? Ancora una volta Brahja si dimostra sempre sul pezzo. Il portiere è lì per compiere parate e le prende praticamente tutte. Sulle due reti subite, è sicuramente l’ultimo ad avere responsabilità. Nel primo tempo, si oppone ad una triplice conclusione dei rossoazzurri, dimostrandosi praticamente perfetto. E nella ripresa, è miracoloso sul colpo di testa di Saraniti. È alla prima stagione in Serie D ma sta dimostrando grande stoffa. Prestazione importante anche sulle corsie esterne. Bello a destra, torna ai livelli di inizio stagione dopo qualche prova un po’ incolore. E Casiello, a sinistra si conferma ancora una volta.
Se vogliamo, la piacevole sorpresa arriva da Minnocci. Viene schierato al posto dell’infortunato Napolitano dal primo minuto, facendo il suo esordio nel big match contro il Casarano. Timbra il cartellino con un assist semplicemente perfetto che porta alla rete del vantaggio di Citro. Un "ricambio" importante che potrà dire la sua nel corso della stagione perché in questo modo troverà sempre più spazio. Ottima prova anche in difesa e in avanti con la coppia Citro-Infantino.
Chi scende? Praticamente nessuno. perché la prova di ieri è stata importante da parte di tutti. Anche in dieci contro undici, il Matera non ha assolutamente demeritato. Quando poi Laterza aggiunge a Loiodice e Saraniti anche Malcore e Perez, con l’uomo in meno i biancoazzurri fanno fatica. Poi, ci sono i tanti episodi che hanno semplicemente macchiato la partita.