Uno scenario che nessuno si sarebbe mai immaginato solamente trenta giorni fa. È passato un mese, eppure sembra essere passato molto di più. Lo scorso 28 gennaio, la classifica del Matera era davvero bellissima. I biancoazzurri agganciavano il quarto posto, mantenendo due punti di vantaggio su Fidelis Andria e ben tre sul Casarano, e addirittura cinque sulla Paganese. Inoltre, la squadra di Panarelli, era a soli tre punti dal Martina terzo.

Uno scenario che nessuno si sarebbe mai aspettato. Considerato il calendario di febbraio, ogni partita non va sottovalutata ma se una squadra ha ambizioni da play off non può certo farsi intimorire da formazioni impelagate nella lotta play out, c’era tanta positività nell’ambiente biancoazzurro. Poi, la sconfitta contro il Gallipoli. Sicuramente rocambolesca, arrivata per un infortunio di Tartaro che ha sicuramente spezzato il filotto fatto di tre vittorie ed un pareggio fino a quel momento. In molti pensavano essere stato un semplice incidente di percorso. E invece, la sconfitta di Barletta e il punticino di Bitonto, sono stati altri campanelli d’allarme che hanno confermato che a questo Matera, in questo momento c’è qualcosa che non va.

I numeri sono sicuramente freddi, ma non smentiscono mai. Un punto in tre partite ha fatto precipitare la squadra biancoazzurra dal quarto al settimo posto. Sì, perché è pur vero che si è sesti con la Paganese ma gli azzurrostellati, negli scontri diretti hanno una migliore differenza reti. Oltre la classifica, però, a preoccupare è sicuramente l’involuzione della squadra. Certo, il Matera di Panarelli non ha mai fatto calcio champagne come ha sottolineato anche il ds Figliomeni sabato scorso, ma almeno riusciva a sfruttare alcune armi. Come le palle inattive e il gioco aereo.

E soprattutto, quando andava in vantaggio, difficilmente veniva raggiunta. In queste ultime tre partite, queste certezze sono state perse, con troppe reti subite e una difesa che non ha dato le giuste risposte. Perché gli episodi, nell’arco di un campionato si equivalgono, ma affidarsi solamente ad essi è troppo riduttivo. Il rimpianto maggiore è che sfruttando al meglio i match contro Gallipoli, Barletta e Bitonto, ad oggi il Matera poteva avere una classifica decisamente migliore.

E invece, il crollo verticale degli ultimi trenta giorni rimette a rischio anche la qualificazione ai play off. Perché adesso c’è da ritrovare lo stesso spirito di un mese fa con un calendario sicuramente più insidioso di quello appena lasciato alle spalle. Una reazione, però, da parte di questo Matera è lecito aspettarsela ma è soprattutto necessario fare autocritica internamente e trovare quel qualcosa in più che in questo momento sta mancando.

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