Qualcosa di nuovo c’è stato. Sicuramente è ancora presto per avere le prime vere risposte. Perché in una settimana è difficile far cambiare passo e atteggiamento ad una squadra che era abituata ad altri principi tattici. Le prime novità del Mater guidato da Alfio Torrisi, però, si sono viste già nel pomeriggio di ieri. Quello che poteva sembrare un normalissimo 3-5-2, in campo è diventato un vero e proprio 3-4-2-1.

Sì, perché Citro e Napolitano non agivano come esterni ma come semplici trequartisti. E proprio Torrisi, nella conferenza stampa pre partita aveva sottolineato il fatto che nel calcio di oggi servono giocatori tra le linee. In questo modo, un attaccante come Infantino è tornato a fare la prima punta, giocando al centro dell’attacco. Magari, con il passare del tempo comincerà a fare la differenza, mettendo in rete palloni importanti e regalando gol pesanti alla propria squadra. A centrocampo, dunque, si è visto un Matera con Berardocco e Sicurella perni centrali, pronti a condurre le manovre.

Le maggiori novità, sono arrivate dagli esterni. Bello a destra e Casiello a sinistra, hanno giocato più alti. Più sulla linea dei centrocampisti che dei difensori. La difesa, solitamente a tre, nel secondo tempo ha visto Casiello più arretrato, formando una linea a quattro. Dunque, quel 4-2-3-1 che tutti si aspettavano, al momento non sembra essere possibile. Per via degli interpreti a disposizione, Torrisi cercherà di trovare un sistema di gioco diverso rispetto a quello che ha sempre adottato.

Anche lo stesso tecnico ha affermato che bisogna cercare di mettere i giocatori nelle condizioni migliori per esprimersi e a volte capita che sia proprio l’allenatore ad adattarsi alla situazione che si trova in mano. Non resta che aspettare la Gelbison in Coppa Italia e il match in campionato contro il Fasano per capire, quantomeno al momento, se il 3-4-2-1 sarà la faccia del Matera in questa fase della stagione.

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