"Le responsabilità sono di tutti. Non c’è un solo colpevole. Nel calcio si sa che quando si attraversano questo momento, ad essere bersagliato è principalmente l’allenatore. Però, bisogna fare valutazioni globali". Aveva parlato così il presidente Antonio Petraglia, davvero deluso dopo la sconfitta di ieri pomeriggio a Rotonda. Parole che potevano aprire scenari imprevedibili ma al momento non ci sono sentori di possibili rivoluzioni.

Ovviamente, bisogna fare i conti con una classifica che comunque non è niente male. Il Matera, nonostante il solo punto conquistato contro Palmese e Rotonda, è comunque a ridosso della zona play off, in piena linea con gli obiettivi stagionali. E fin qui, nessuno lo può mettere in discussione. Però, la difficoltà a creare un gioco più o meno piacevole e un atteggiamento di una squadra con un baricentro troppo basso fa discutere. Cose che non sono piaciute al presidente Petraglia che non le ha mandate a dire dopo l’inatteso ko di Rotonda. Sicuramente, in queste ore, il massimo dirigente biancoazzurro starà facendo le proprie valutazioni, analizzando attentamente la situazione.

Dalle sue parole, traspare una certa insoddisfazione per l’atteggiamento della squadra. Chissà se sarà necessario un faccia a faccia alla ripresa degli allenamenti per poter catechizzare al meglio i giocatori. Difficile, a questo punto parlare anche di panchina a rischio per Panarelli. Ripetiamo: il trend stagionale è in piena linea con gli obiettivi, ma inevitabilmente c’è qualcosa che non va. E forse, più che le rivoluzioni, come parte della tifoseria materana si augura, sarà necessario trovare le risposte in casa propria.

Dopo il ko di Rotonda non c’è stato nessun faccia a faccia tra Petraglia e la squadra. Il presidente biancoazzurro era troppo deluso e ha lasciato il Di Sanzo subito dopo il triplice fischio. Inevitabilmente, in questo momento qualcosa va corretto. E dopo le parole di ieri, subito dopo il ko, è necessario trovare la giusta svolta alla stagione, in vista di un dicembre davvero infuocato per i biancoazzurri.

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